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Fiori

Questi lavori sui fiori sono dei ritratti. Sono il desiderio di rappresentare l’indefinibile, l’irrappresentabile, il non tangibile: ciò che noi, come esseri umani, avvertiamo e sentiamo.

Paracchini non raffigura, ma recupera attraverso la forma antica della pittura il senso della rappresentazione. Non del racconto, ma della rappresentazione (da qui la scelta del formato verticale, ascendente, invece di quello orizzontale, narrativo). La rappresentazione per forme archetipe (in questo caso il fiore, la forma del vaso…). Egli non raffigura la realtà, non gli interessa, ma procede come è sempre stata prerogativa del suo lavoro, per simboli ed elementi astratti prelevati dalla vita reale, dal preesistente.

Il fiore è un fiore reale, ma è anche il pretesto per arrivare all’altro, al trascendente. La forma del vaso è sì un contenitore, ma si modifica a seconda dello spazio, degli elementi contenuti nello spazio della “rappresentazione”. Il vaso è una forma astratta bianca a forma a volte di goccia, a volte di seme primordiale, a volte di vaso, a volte di altro.

Il vaso e il fondo (“blu o rosa Paracchini”), questo è importante, sono elementi costruiti attraverso la manualità del colore, il dipingere. Attraverso il fare. Il fiore è l’immagine reale. È ciò attorno al quale avviene la messa in scena della pittura.

Questo progetto sui fiori rappresenta dunque il desiderio di rappresentare ciò che si sente ma non si può vedere. Da qui la scelta della forma “astratta” attraverso l’identificazione con elementi naturali, il primordiale del fiore. Il fiore che contiene il polline della vita. Il fiore che è il colore dell’universo. Il fiore che è la pista di atterraggio di api e farfalle…

In estrema sintesi si tratta di un lavoro sulla fede. Come in tutti i progetti di Paracchini, realizzati su immagini ove le figure vengono trasfigurate in Angeli e Madonne secondo una iconografia spirituale, anche questo ciclo di pitture “floreali” vertono sull’idea dell’icona. Questi fiori sono delle icone.

Scrive in catalogo Elena Di Raddo:

Da qualche tempo è entrato a far parte dell’immaginario pittorico dell’artista anche la “natura morta”, altra forma artistica dimenticata nel passato dell’arte. Ma si tratta di oggetti floreali che nascono, sempre, da immagini di fanciulle e che, quindi, mutando una felice espressione di Nabokov, sono “cose trasparenti”, inducono a sprofondare nella loro immensità, che è poi l’infinito dell’essere umano. Queste piccole tavole, che ora si estendono anche alle grandi dimensioni, nascono dalla suggestione delle antiche icone. Partono quindi da un racconto svolto attraverso immagini semplici, simboli di una realtà universale e di un mondo carico di spiritualità. La lettura di favole e di vite esemplari, l’ascolto di canzoni o, semplicemente, l’osservazione curiosa di eventi quotidiani e circostanze particolari sono il punto di partenza da cui nasce l’opera che si arricchisce nel suo farsi di significati che attingono al “dentro” delle cose e all’essenza della pittura stessa: la possibilità di concretizzare i sogni. 

DAGLI APPUNTI DI RICCARDO PARACCHINI

“Arte vuol dire dentro ogni cosa mostrare Dio”.

Hermann Hesse

 

La citazione di Hermann Hesse mi sembra un buon punto da cui poter partire. Perché mi pare rappresenti un ideale. L’idea di poter mostrare qualcosa attraverso un mezzo, uno strumento.

Io anzitutto mi preoccupo di fare un discorso sull’arte. Poi il resto viene da sé per suo stato naturale. Io parto da un punto. Un’immagine della realtà. Un’immagine fotografica che io non ho fatto ma che esiste già, fatta da qualcun altro e stampata in migliaia di copie. Io la prelevo, e con la pittura la modifico, la trasformo, le do un’altra vita. Costruisco su quella fotografia un’altra esistenza, un altro mondo. Allora mi piace dare alle figure anche le ali, perché se necessario possano volare, essere leggere, perché così possono parlare e comunicare e dire che tutto è possibile.

Tendere a dare significato al non espresso, all’inconosciuto, fuggire la logica del reale: esprimere forza e debolezza, fusione e separazione. Nello spazio dell’illusione, la pittura, cercare la corrispondenza assoluta, la corrispondenza chiara e costante tra le forme astratte e la società, e quindi, la creazione di un oggetto particolare, il cui senso, e la cui esistenza, potrà essere compreso attraverso un atteggiamento personale e spirituale.

Ma torniamo al principio. Sì, forse l’arte è sempre e solo un discorso sull’Amore.

“Arte vuol dire dentro ogni cosa mostrare Dio”.

Galleria immagini

Del disegno e del divenire

EBOOK   2020 Hans Boden approfondisce e illustra in questo catalogo, ricco di immagini, l'attenzione dell'artista per il disegno. Scrive Hans Boden: "La struttura compositiva è semplice. Non si avverte il bisogno di raccontare una storia come nei dipinti. Qui vi è...

Die Identität

di HANS BODEN 1999 Riccardo Paracchini Bilder entstehen aus der Arbeit mit Bildern. Es liegt darin ein kommunikativer Zug, wie ihn das künstlerische Produzieren nach Bildern kaum kennt; denn die Künstlerin rekurriert auf die photographische "Vorlage" nicht, um das...

Fiori dal carcere

Nell’estate del 2023 ho accettato di tenere un incontro di una settimana con i carcerati a Trento. Il tema è stato quello del fiore.

Una ruota che sale e scende dallo sgabello

di LUCA SCARABELLI 2008   Questo progetto espositivo prende le mosse da un mio testo pubblicato nel catalogo di una mostra tenutasi qualche anno fa (era il 1996), in occasione dei mondiali di ciclismo su strada ospitati a Lugano, evento a cui parteciparono più di...

Nuovo umanesimo

Dopo una lunga pausa di silenzio, nel 2015 inizia un nuovo progetto: “Nuovo umanesimo”. Si assiste al ritorno della pittura, ma in modo ancora più estremo. Il punto di partenza è ancora l’immagine fotografica, il reale. Ma a differenza del “periodo blu” (La storia...

La contemplation bleu

di MARIE DUBOIS 1998   À mesure que nous découvrions ses véritables dimensions dans le temps et dans l'espace, l'univers s'est réduit à des proportions conformes à l'image que nous en avons. Mais à l'époque de la tribu, dans des temps reculés, l'aspect du monde...

Storia sulla pittura

Il progetto “Storia sulla pittura” si rifà alla poesia ed alla letteratura del Duecento, Trecento. Come lì, la pittura è un’allegoria, la veste esteriore di un discorso logico, un’esortazione morale da cui trarre insegnamento. Le pitture vengono realizzate su immagini...

Incontro con Lea Vergine

di VEGETALI IGNOTI    2001   Nel settembre 2001 come Vegetali Ignoti (Riccardo Paracchini e Luca Scarabelli) abbiamo incontrato Lea Vergine. E le abbiamo posto alcune domande sulla sua vita privata. Quindi abbiamo lasciato trascorrere un anno, e ci...

Il Piccolo Fiore

Il libro con i racconti del Piccolo Fiore. Una serie di testi fuori dal tempo, una immersione nella letteratura antica, nella mistica e nella poesia.

Il suicidio dell’arte

di PABLO ECHAURREN 2001 C’è un lungo sottile ma pervicace fil rouge che collega les Arts Inchoherents a chi non si piega a grufolare nella congrega della volgarità insita nella serietà forzata, nelle logiche paludate, orchestrate per essere le plus applaudite, c’è...

Expertise Express

di GIANCARLO NORESE 1997   Paracchini dispiega una serie di pagine di cataloghi di moda, sapientemente selezionate e raccolte come anche qualche autistico sa fare: su quelle è intervenuto con tempera bianca o blu, cancellando e rimodellando le belle forme dei...

Delle Pietre e dell’Anima

di ELENA DI RADDO 1992   Nello spazio come ‘luogo del divenire’ lavora Riccardo Paracchini, che dà importanza anche all’elemento cromatico come suscitatore di emozioni e sentimenti che appartengono all’intimo. La sua è forse la ricerca più intimistica (...), una...

Bellezza, orizzonte di umana libertà

di GIOVANNI GAZZANEO 2021 Non esiste orizzonte senza cielo. Non esiste corpo senz’anima. Rinunciare al cielo, archiviare l'anima è rinunciare alla verità della vita, alla sua bellezza, alla promessa di felicità, a quella gioia che da fanciulli riempie il cuore e che...

Surplace

di LUCA SCARABELLI 2023 Il colore per Riccardo è determinante, è la storia della pittura. Il dipinto in mostra appartiene ad un suo progetto reiterato negli anni, a seguito di un periodo caratterizzato dal colore rosso: “Storia sulla pittura”.

L’altra idea di sospensione

di ROBERTO BORGHI 2002   In altri tempi la si sarebbe forse definita una tendenza. Oggi quest’espressione – che possiede molteplici sfumature irritanti – è stata generalmente accantonata, ma permane nella sua accezione letterale, nella sua pretesa di descrivere...

Del vedere e del sentire

di HANS BODEN 2019   Paracchini è un artista anomalo nel panorama contemporaneo, slegato da correnti o compromessi. Un ruolo avvertito chiaramente dai contemporanei. La sua pittura è da sempre “spirituale”, semplice e innovatrice, per il nuovo senso dello spazio,...

Presentaciòn

di MANUEL J. GUARDO 1999   Cada lenguage contiene una estructura interna. Así, para el artista que asume la imagen como su lenguaje expresivo, encontrar la estructura que, conforme la exigencia del momento irrepetible y su relación entre éste y los propios...

Una tesi

di MARTINA SANTIMONE 2002 Un giorno, qualche anno fa, ebbi modo di ammirare, ad una mostra, dei quadri blu che mi colpirono molto. Erano grandi e ognuno era caratterizzato da figure senza volto, o meglio, con il volto cancellato dal colore. Esse erano state vestite,...

Madonne in cerca d’identità

di VALERIA VACCARI 2000   Silenziose figure angeliche si stagliano in spazi blu, piccoli fiori trasparenti sprofondano nel colore. Paracchini ritaglia le immagini fotografiche dai giornali patinati, le ricopre poi di colore per restituire loro anima e veste...

Del veder leggero e forte

di DEBORA FERRARI 2003   Non si tratta di comprendere dei fatti artistici leggendoli in una luce necessariamente di pura artisticità, occorre capire un fenomeno e l’intelligenza che lo ha mosso. Di fronte a percorsi di luce e colore la simbologia e la metafora si...